lunedì 12 settembre 2011

Lampropeltis

Lampropeltis californiae - ancestrale


Lampropeltis pyromelana pyromelana
TAGLIA
Da adulti raggiungono circa i 90-180cm (a seconda della specie e della sottospecie): campbelli, sinaloae, elapsoides, ruthveni, pyromelana, mexicana e nelsoni restano tipicamente più piccoli raggiungendo approssimativamente un metro di lunghezza (molto piccolo l' elapsoides, molto massicci e lunghi i gaigeae, micropholis, goini).




TERRARIO

Un esemplare baby può tranquillamente essere ospitato in un contenitore di 30cm x 40cm. Esemplari sub-adulti necessitano di uno spazio di 60cm x 40cm x 35-40cm ed un adulto può essere ospitato in 80-100cm x 40-50cm x 40cm circa. Si possono offrire due o più rifugi situati in diverse zone (caldo/freddo, umido, zone sospese); soprattutto per i baby, è possibile offrire tronchi o rami sui quali possano arrampicarsi. I rifugi possono essere realizzati con materiali plastici, legni non resinosi, semplici contenitori o vasi, consiglio di offrire almeno due tane identiche poste in zone a differente temperatura così da evitare che l’animale scelga un riparo che ritiene più sicuro rispetto ad uno più consono alla sua termoregolazione. Il contenitore/terrario deve essere privo di aperture superiori ai 5mm per evitare spiacevoli fughe, un esemplare giovane potrebbe passare fra i vetri scorrevoli se questi hanno un agio prossimo a 6mm. Essendo un animale proveniente dal continente americano (California, Honduras, Ecuador, Messico, Arizona, Texas, ecc...) è consigliato ricreare le condizioni ambientali relative alla stagione calda e quindi risulta necessario riscaldare l'ambiente offrendo una temperatura media diurna prossima ai 26-27°C con il punto caldo che possa raggiungere anche 28-29°C ed il punto freddo prossimo ai 24-25°C mantenendo un tasso di umidità relativa variabile fra il 50% ed il 65%. Di notte si può abbassare la temperatura di 2-3°C. Dovrà essere sempre a disposizione una ciotola dell'acqua in cui possa immergersi o dal quale possa abbeverarsi. Se il terrario è ospitato in un ambiente ben illuminato, seppur indirettamente, sarà possibile fare a meno di lampade, diversamente sarà meglio utilizzare anche solo un neon di bassa potenza per regolare il fotoperiodo simulando le ore di luce diurna. E’ importante utilizzare un termostato/timer per regolare il funzionamento degli elementi riscaldanti/illuminanti, e dotarsi di termometro ed igrometro per poter monitorare i parametri di stabulazione. Per specie montane, come ad esempio pyromelana o zonata, si può mantenere una temperatura media più bassa, con punto caldo sui 24-26°C circa.


SUBSTRATO

E’ importante fornire un fondo che permetta all'animale la miglior condizione igienica. Trucioli di legno non resinoso, torba bionda di sfagno (la più acida che si riesca a trovare), aspen o il classico foglio di giornale potrebbero essere un'ottima scelta, permettendo all'occorrenza di innalzare facilmente il tasso d'umidità - come ad esempio durante i periodi di muta - grazie al potere assorbente e permettendo all'animale di scavare e/o nascondersi anche al di fuori dei rifugi offerti, così da potersi sentire sicuro in qualunque momento. Sconsiglio i tappetini d'erba sintetica o le moquette poiché, dato il metabolismo dell'animale in questione, il fondo sarebbe da lavare con una frequenza notevole (in certi casi anche 3-4 volte la settimana, avendo di conseguenza 3-4 cambi a disposizione). In caso si decida di utilizzare un fondo corpuscolare è importante prestare attenzione durante la somministrazione del pasto al fine di evitare l'ingerimento accidentale di parte del fondo. A tal proposito si può inserire nel terrario un foglio od una piattaforma liscia su cui offrire la preda o trasferire l'animale in un contenitore privo di substrato dove nutrirlo per poi riporlo nel terrario.
Altamente sconsigliate sabbie di ogni tipo, lettiere aromatizzate, trucioli di pino/abete, lettiere per gatti e tutolo di mais: ognuno di questi substrati può causare problemi di varia natura dalla costipazione in caso di ingestione ad eventuali intossicazioni dovute alle esalazioni passando per proliferazione di muffe e batteri e tanti altri spiacevoli inconvenienti.

Lampropeltis californiae - striped albino


CIBO

Offrire prede della taglia adeguata al diametro del corpo del serpente oppure più prede sottodimensionate evitando di eccedere: diversi miei Lampropeltis non si interessano a prede "adeguate" nutrendosi senza alcun problema con piccoli topi o primo pelo di ratto. Un baby può essere alimentato con pinky di topo ogni 5-7 giorni ed eventualmente dopo un paio di mesi sarà possibile offrire 2-3 pinkies a pasto. Dopo 6-7 mesi sarà possibile offrire un primo pelo di topo ogni 5-7 giorni sempre proporzionati al diametro del serpente. A circa 10-12 mesi di vita si potranno offrire 2 primo pelo di topo o un piccolo topolino del tutto formato (sempre in proporzione alla taglia del serpente). Esemplari adulti potranno mangiare 1-2 topi o un ratto di adeguate dimensioni ogni 10-14 giorni. E' da evitare la somministrazione di un pasto in periodo di muta, l'animale è probabile che rifiuti di nutrirsi ma qualora mangiasse potrebbe avere difficoltà digestive oppure rigurgitare per facilitare il processo di ecdisi: mi è capitato una volta di alimentare accidentalmente la femmina californiae striped albino e trovare in terrario muta e pasto rigurgitato la mattina successiva. Consiglio di somministrare prede già morte o scongelate così da eliminare problemi dovuti ad eventuali ferite inflitte da parte della preda. Smuovere lentamente una preda morta con la pinza molto spesso basta per convincere l'animale ad accettarlo e nutrirsi con essa e successivamente è anche possibile stenderla nel terrario lasciando che la esamini ed ingoi da solo: solitamente evito di smuovere prede ad animali che le accettano semplicemente riposte in terrario, in questo modo evito di infastidirli inutilmente. A seconda della specie e della relativa capacità mandibolare l'esemplare, a parità di dimensioni, potrà accettare prede più grandi o necessiterà di prede più minute rispetto ai riferimenti di cui sopra, ad esempio, secondo la mia esperienza, un pyromelana è possibile che riesca ad ingoiare prede più voluminose rispetto ad un sinaloae.

Lampropeltis triangulum hondurensis - ancestrale tangerine


MANEGGIAMENTO

E’ necessario evitare di maneggiare l'animale per un paio di giorni successivi al pasto e durante i giorni di muta. In caso si debba maneggiare è importante reggere la parte centrale del corpo lasciando l'animale in condizione di muoversi a proprio piacimento senza fare movimenti bruschi. Ad ogni modo è meglio evitare di manipolarli eccessivamente ed in ambienti troppo freddi poiché potrebbe essere causa di stress o patologie.


MUTA

I colori si spengono ed opacizzano, gli occhi tendono ad una colorazione grigio-blu, il forte ed acceso color corallo tende al bordeaux perdendo la brillantezza tipica. E' preferibile evitare contatti diretti con l'animale mantenendo un tasso d'umidità prossimo al 65-70% o fornendo un riparo inumidito (ad esempio un vaso con del truciolo bagnato). In circa una settimana l'animale varierà la colorazione e la brillantezza del manto fino al momento in cui apparentemente recupererà la pigmentazione abituale, ad uno o due giorni di distanza si libererà della vecchia exuvia. E' importante controllare che non vi siano rimanenze in particolare sull'occhiale e sulla punta della coda. Solitamente effettuano una buona muta anche solo mantenendo il tasso d'umidità abituale però se vi fossero residui attaccati al corpo basterà inumidire ulteriormente l'ambiente nebulizzando con acqua tiepida oppure lasciare 15-20minuti l'animale in un contenitore con dell'acqua prossima ai 26-28°C, successivamente sarà possibile aiutarlo a mano o con del cotone inumidito.

Lampropeltis triangulum hondurensis - ancestrale tangerine
Lampropeltis triangulum sinaloae

Lampropeltis getula nigrita


IN BREVE

Taglia: 90-180cm (a seconda della specie);
Terrario: da 60x40x40 circa (per le specie più piccole) fino a 120x60x40 circa (per le specie più grandi) stabulando singolarmente ogni esemplare offrendo almeno una tana ed acqua sempre a disposizione;
Temperatura: punto caldo 28-29°C (25-26°C circa per le specie montane che vivono ad alta quota);
Substrato: carta, torba bionda di sfagno, trucioli di faggio per cavalli;
Cibo: topi/ratti decongelati di adeguate dimensioni (
indicativamente di peso pari al 20% di quello del serpente - vedere il paragrafo CIBO) senza alcuna aggiunta di integratori e vitamine;
Evitare di maneggiare e mantenere l'umidità attorno al 65-70% nel periodo di muta.
Acquistare solamente esemplari che si siano alimentati diverse volte con prede decongelate.



CONCLUSIONE

Come si può facilmente intuire dagli intenti del nostro sito web, si tratta del genere squamato che più ci appassiona. Generalizzando il Lampropeltis è un animale colorato, agile, attivo e tendenzialmente di semplice gestione che potrà regalare grandi soddisfazioni.

Lampropeltis getula nigrita


Lampropeltis triangulum sinaloae

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